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Ultimo aggiornamento il 17/05/2019 |
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Tavola:Tabelle deduzioni family area
in vigore per l'anno 2019
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Descrizione |
Importo |
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Deduzione no tax family area base di calcolo |
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Deduzione dal 2005 per ciascun familiare a carico |
,00 |
Deduzione dal 2005 per assistenza soggetti non autosufficien |
,00 |
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Dal 1 gennaio 2007 scompaiono le deduzioni e ritornano le detrazioni di imposta.
Per le modalità di calcolo delle nuove detrazioni consulta la pagina Calcola imposte e detrazioni per il 2007 .
La family area è entrata in vigore il 1 gennaio 2005,sostituisce il vecchio regime delle detrazioni di imposta, cessa di esistere il 31/12/2006.
Per le modalità di calcolo della deduzione consulta la pagina Calcola imposte e deduzioni per il 2005 .
Chi sono i familiari a carico
Un ‘familiare a carico’ è qualsiasi membro della vostra famiglia per il quale avete diritto a detrazioni ovvero deduzioni fiscali.
Dal punto di vista fiscale sono considerati familiari a carico tutti i membri della vostra famiglia che non hanno posseduto un reddito complessivo superiore a euro 2.840,51 (5.500.000 di lire) al lordo degli oneri deducibili.
Possono essere considerati familiari a vostro carico:
a) il coniuge non legalmente ed effettivamente separato;
b) i figli (compresi i figli naturali riconosciuti, adottivi, affidati o affiliati) indipendentemente dal superamento di determinati limiti di età e dal fatto che siano o meno dediti agli studi o al tirocinio gratuito anche se hanno prestato il servizio militare di leva nel corso dell'anno.
Questi familiari possono anche non convivere con voi e possono risiedere all’estero.
Anche i seguenti altri familiari possono essere considerati a carico:
a) il coniuge legalmente ed effettivamente separato;
b) i discendenti dei figli;
c) i genitori (compresi i genitori naturali e quelli adottivi);
d) i generi e le nuore;
e) il suocero e la suocera;
f) i fratelli e le sorelle (anche unilaterali);
g) i nonni e le nonne (compresi quelli naturali).
I familiari di questo secondo gruppo possono essere a carico solo alle seguenti condizioni: devono convivere con il contribuente, oppure, devono ricevere, sempre dal contribuente in questione, assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’Autorità giudiziaria.
Nel limite di reddito di euro 2.840,51 (5.500.000 di lire) al lordo degli oneri deducibili, che il familiare non deve superare nel corso dell’anno per essere considerato fiscalmente a carico, devono essere comprese:
a) le retribuzioni corrisposte da Enti e Organismi Internazionali, da Rappresentanze diplomatiche e consolari,
b) da Missioni, dalla Santa Sede, dagli Enti gestiti direttamente da essa e dagli Enti centrali della Chiesa Cattolica;
c) la quota esente dei redditi di lavoro dipendente prestato nelle zone di frontiera ed in altri Paesi limitrofi in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto lavorativo da soggetti residenti nel territorio dello Stato.
Le retribuzioni e i redditi appena elencati, anche se non compresi nel reddito complessivo, nei casi in cui gli stessi non sono imponibili in Italia, sono considerati rilevanti fiscalmente quando si devono attribuire le eventuali detrazioni per carichi di famiglia.
DEDUZIONE PER ADDETTI ALL'ASSISTENZA PERSONALE DEI SOGGETTI NON AUTOSUFFICIENTI
La disposizione di cui al comma 349, lettera b), numero 3) l.f. - inserendo il nuovo comma 4-bis all'articolo 12 del TUIR – prevede una nuova deduzione, spettante in relazione alle spese sostenute dal contribuente per gli addetti alla propria assistenza personale, nell'ipotesi di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana. La deduzione spetta anche in relazione a spese che siano state sostenute per le persone di cui all'articolo 433 del codice civile.
La disposizione non prevede che il familiare assistito sia a carico del soggetto che sostiene la spesa. Pertanto, la deduzione compete anche se il familiare non sia nelle condizioni per essere considerato a carico. Non è necessario, inoltre, che il familiare non autosufficiente conviva con il soggetto che sostiene l’onere.
Sono considerati non autosufficienti nel compimento degli atti della vita quotidiana i soggetti che non siano in grado, ad esempio, di assumere alimenti, di espletare le funzioni fisiologiche e provvedere all'igiene personale, di deambulare, di indossare gli indumenti. Inoltre, deve essere considerata non autosufficiente anche la persona che necessita di sorveglianza continuativa. Lo stato di non autosufficienza può essere indotto dalla ricorrenza anche di una sola delle condizioni, come sopra esemplificativamente richiamate, che lo determinano.
Lo stato di non autosufficienza deve risultare da certificazione medica.
La deduzione non compete pertanto per spese di assistenza sostenute a beneficio di soggetti come, ad esempio, i bambini quando la non autosufficienza non si ricollega all’esistenza di patologie.
La deduzione in questione, al pari di quelle previste per oneri familiari, non si applica automaticamente, ma mediante il meccanismo di calcolo prima esaminato, diretto ad individuare quanta parte della deduzione stessa i contribuenti possano effettivamente far valere. In particolare, le deduzioni spettano per la parte corrispondente al rapporto tra l’ammontare di 78.000 euro, a cui occorre aggiungere l'importo della deduzione in esame, di quelle per oneri familiari e degli oneri deducibili ex articolo 10 del TUIR, e quindi sottrarre il reddito complessivo, e l’importo di 78.000 euro. Se il risultato del rapporto è maggiore o uguale a 1, la deduzione compete per intero; se è pari a zero o minore di zero, la deduzione non compete; se è compreso tra zero ed 1, per il calcolo della deduzione vengono computate le prime quattro cifre decimali del rapporto stesso.
Si sottolinea che ai fini del calcolo soprariportato, in caso di coesistenza di oneri per gli addetti all’assistenza personale e di oneri per familiari a carico, gli stessi devono essere congiuntamente considerati al numeratore della frazione.
L’importo di € 1.820 deve essere considerato come l’importo teorico massimo da utilizzare nell’applicazione del meccanismo diretto ad individuare la parte effettivamente deducibile dal reddito. Tale importo deve essere considerato con riferimento al singolo contribuente a prescindere dal numero dei soggetti cui si riferisce l’assistenza. In sostanza, se un contribuente ha sostenuto spese per sè e per uno dei familiari di cui all’art. 433 del c.c., l’importo teorico utilizzabile resta comunque quello di € 1.820.
Lo stesso importo di € 1.820 deve essere considerato quale soglia teorica massima nell’ipotesi in cui più contribuenti hanno sostenuto spese per assistenza riferita allo stesso familiare. In tal caso, l’importo teorico deve essere diviso tra i soggetti che hanno sostenuto la spesa.
Naturalmente, se la spesa sostenuta per l’assistenza non raggiunge il limite di € 1.820, l’ammontare massimo di deduzione teoricamente spettante coinciderà con l’importo della spesa stessa.
Ai fini della deduzione, le spese devono risultare da idonea documentazione, che può anche consistere in una ricevuta debitamente firmata, rilasciata dal soggetto che presta l’assistenza. La documentazione deve contenere gli estremi anagrafici e il codice fiscale del soggetto che effettua il pagamento e di quello che presta l’assistenza. Se la spesa è sostenuta in favore di un familiare, nella ricevuta devono essere indicati anche gli estremi anagrafici e il codice fiscale di quest’ultimo.
La deduzione in commento non pregiudica la possibilità di dedurre ai sensi dell’articolo 10, comma 2, del TUIR, i contributi previdenziali obbligatori versati.
Si ricorda, a tal fine, che la menzionata disposizione prevede la deducibilità, nel limite di € 1.549,37, dei contributi previdenziali e assistenziali obbligatori versati per gli addetti ai servizi domestici e all’assistenza personale o familiare
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